Coorte Medicare: profilo di sicurezza e di efficacia di Pradaxa nella fibrillazione atriale non-valvolare
E’stata pubblicata sulla rivista Circulation un’analisi compiuta su un campione Medicare da parte della Agenzia regolatoria statunitense, FDA ( Food and Drug Administration ), che ha coinvolto più di 134.000 pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare, trattati con Dabigatran etexilato ( Pradaxa ) o con Warfarin nel contesto di pratica clinica.
I ricercatori sono giunti alla conclusione che, nei pazienti anziani con fibrillazione atriale non-valvolare, Dabigatran, rispetto a Warfarin, era associato a un rischio ridotto di ictus ischemico e di sanguinamenti intracranici, un aumento significativo di sanguinamenti gastrointestinali maggiori e un minor rischio di mortalità.
L’analisi FDA Medicare è basata sui dati di pazienti inclusi in Medicare: un programma di assicurazione medica amministrato dal Governo degli Stati Uniti, riguardante le persone dai 65 anni in su o che incontrano altri criteri particolari.
Lo studio della FDA ha incluso pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare che hanno iniziato il trattamento con Dabigatran o con Warfarin nel periodo 2010-2012.
Dal’analisi è emerso: riduzione degli ictus ischemici con Dabigatran ( -20% rispetto a Warfarin ); riduzione dei sanguinamenti intracranici con Dabigatran ( -66% rispetto a Warfarin ); beneficio di sopravvivenza con Dabigatran ( +14% rispetto a Warfarin ); maggiori sanguinamenti gastrointestinali con Dabigatran ( +28% rispetto a Warfarin ); nessuna differenza nei sanguinamenti maggiori tra Dabigatran e Warfarin; nessuna differenza riguardo a infarto acuto del miocardio tra Dabigatran e Warfarin.
L’esperienza clinica con Dabigatran etexilato è superiore a quella di tutti gli altri nuovi anticoagulanti orali e supera i 3 milioni di anni/paziente per tutte le indicazioni per le quali il farmaco è stato approvato nel mondo.
Le indicazioni per cui Dabigatran è attualmente approvato sono: A) prevenzione dell’ictus e delle embolie sistemiche in pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare e un fattore di rischio per l’ictus; B) prevenzione primaria di eventi di tromboembolismo venoso in pazienti che si sottopongono a chirurgia elettiva di sostituzione totale dell’anca o del ginocchio; C) trattamento di trombosi venosa profonda ( TVP ) ed embolia polmonare ( EP ) e prevenzione delle recidive di TVP ed EP negli adulti.
Dabigatran, inibitore diretto della trombina, è stato il primo farmaco della nuova generazione di anticoagulanti orali ad azione diretta ad essere stato approvato e reso disponibile sul mercato per la prevenzione e il trattamento delle malattie tromboemboliche acute e croniche.
Gli inibitori diretti della trombina esercitano potenti effetti antitrombotici, bloccando in modo specifico l’attività di questo enzima, principale responsabile nel processo di formazione dei trombi.
A differenza degli antagonisti della vitamina K, che agiscono in maniera variabile, Dabigatran realizza una anticoagulazione efficace, prevedibile e riproducibile con basso potenziale di interazione con altri farmaci e nessuna interazione con il cibo, senza richiedere il monitoraggio regolare della coagulazione né aggiustamenti di dosaggio. ( Xagena2014 )
Fonte: Boehringer Ingelheim, 2014
Emo2014 Cardio2014 Farma2014
Indietro
Altri articoli
Anticoagulanti orali e rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare
La fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ) è associata a un aumentato rischio di demenza. Gli anticoagulanti orali ( OAC...
Nella fibrillazione atriale non-valvolare, il prediabete conferisce un rischio elevato di ictus
Il diabete e il prediabete sono risultati associati a un aumentato rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare. La...
Il pre-diabete aumenta il rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare
Il diabete mellito aumenta il rischio di embolia nella fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ). L'associazione tra pre-diabete e rischio...
Rischio di tromboembolismo, sanguinamento e mortalità tra i pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare trattati con duplice terapia antiaggregante rispetto agli anticoagulanti orali
La doppia terapia antipiastrinica ( DAPT ) con Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) più Clopidogrel ( Plavix ) viene utilizzata...
Fibrillazione atriale non-valvolare: ictus, sanguinamento e rischio di mortalità nei pazienti anziani di Medicare trattati con anticoagulanti orali
Gli anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K ( NOAC ) sono alternativi a Warfarin ( Coumadin ) nei pazienti con...
Rischio tromboembolico a lungo termine nei pazienti con fibrillazione atriale postoperatoria dopo innesto di bypass dell'arteria coronaria e pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare
La fibrillazione atriale postoperatoria ( POAF ) di nuova insorgenza è una complicanza comune della chirurgia di innesto di bypass...
Associazione tra tipo di anticoagulante orale e rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare
Gli anticoagulanti orali ( OAC ) in pazienti con fibrillazione atriale, oltre a ridurre il rischio di ictus, potrebbero anche...
Esiti periprocedurali degli anticoagulanti orali diretti versus Warfarin nella fibrillazione atriale non-valvolare
Gli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) stanno superando il Warfarin ( Coumadin ) come anticoagulanti di scelta per la...
Fibrillazione atriale non-valvolare: Rivaroxaban presenta un profilo rischio-beneficio a 2 anni migliore rispetto agli antagonisti della vitamina K
Rivaroxaban ( Xarelto ) ha un profilo rischio-beneficio migliore rispetto agli antagonisti della vitamina K ( VKA ) nei pazienti...
Efficacia e sicurezza degli anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K in pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare e terapia concomitante con Aspirina
Le attuali linee guida raccomandano anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K ( NOAC ) come terapia di prima scelta nei pazienti...